martedì 14 aprile 2009

Tecnica dei loci

Supponiamo di dover ricordare i primi 10 comandamenti in ordine.
Ad esempio qual'è il nono comandamento? Non desiderare la donna d'altri.
Però, a meno di essere un fervente cattolico è difficile ricordarli in ordine.
Esiste una tecnica la più antica di tutte le tecniche mnemoniche detta dei luoghi o dei loci che ci rende la strada molto facile.

Il succo di questa tecnica sta a) nell'associare ad ogni numero un luogo che ci è estremamente familiare ad esempio la propria casa e poi b) infilare in un luogo la cosa che vogliamo memorizzare.
Ma una cosa per volta.
a)Cercate di immaginare 10 "luoghi" ed associate ad ognuno di essi un numero.
Ad esempio io suddivido casa mia che è composta da 3 stanze, 2 balconi, garage e cantina in.

0 Cantina
1 Ingresso
2 ripostiglio
3 stanza piccola
4 balcone piccolo
5 cucina
6 balcone grande
7 bagno
8 camera letto
9 garage

utilizzando la tecnica dei numeri associo un'immagine ad ogni stanza. Ad esempio visualizzo nel bagno la morte con la falce (per ovvi motivi ;-)) mentre per la sala dei computer mi immagino un quadro con un gabbiano che vola, etc. etc.

A questo punto ho associato ad ogni luogo comune un numero quindi in qualsiasi momento pensando ad una stanza mi viene in mente un numero e viceversa.

b) infiliamo i dieci comandamenti nelle stanze:
  • cantina numero zero metto il decimo comandamento: non desiderare la roba d'altri. Immagino che nella mia cantina, in mezzo alle mie vecchie biciclette ci siano un sacco di ori e di argenti
  • ingresso - non avrai altro dio all'infuori di me. Immagino che non appena entro in casa ho l'immagine di dio un cespuglio che brucia proprio sul mio (bellissimo) parquet
  • ripostiglio - non nominare il nome di dio invano. Ho nascosto nel mezzo delle mie carabattole il papa imbavagliato che quindi non può nominare il nome di Dio invano.
  • sala computer - ricorda di santificare le feste. Non appena accendo il pc al posto del mio linux ubuntu c'è l'interno di una chiesa in cui viene tenuta una funzione.
  • balcone piccolo - onora padre e la madre. Ho un piccolo altarino su cui rendo onore alla memoria dei miei genitori (che stanno benissimo e ai quali auguro altri 100 anni di salute, ma che per l'emaice mi servono morti per via del coinvolgimento emotivo)
  • cucina - non uccidere. C'è uno sconosciuto che sta mi minaccia con un coltellaccio da cucina , lotto con lui e scivolando lo immobilizzo, potrei a mia volta colpirlo con il coltello da cucina ma non lo faccio per non ucciderlo
  • balcone grande - non commettere atti impuri. Questa è facile: io nudo che ballo in balcone.
  • bagno - non rubare. C'è uno spazzolino d'oro ma non lo porto via
  • camera da letto - non mentire. Mi immagino a letto sotto il piumone mentre mi vanto con la mia fidanzata di aver salvato la vita ad un bambino mentre non è affatto vero e lei se ne accorge.
  • garage - non desiderare la donna d'altri. Mi immagino di essere nascosto in garage con una bella donna, la donna di un mio carissimo amico. Ma non saprete mai chi è ...
Riassumendo mi immagino il percorso che faccio quando torno da lavoro: entro nell'ingresso ove c'è un cespuglio che brucia (non avrai altro dio all'infuori di me), apro il ripostiglio e trovo il religioso imbavagliato che non può nominare invano il nome del suo principale, vado nella sala computer e accendendo il monitor mi ricordo di santificare le feste, apro il balcone per vedere l'altarino con il quale onoro il padre e la madre etc. etc.

Così ottengo in ordine tutti e dieci i comandamenti.

Altro modo per utilizzare i loci: qual'è il sesto comandamento: visualizzo con la tecnica dei numeri
la ciliegia che si trova nel mio balcone grande in cui nudo sto ballando quindi mi ricordo che non devo commettere atti impuri.

Ecco quindi un "ingrediente" mnemonico che in modo abbastanza semplice ci permette di creare un'ordinamento e di poter accedere ai suoi elementi anche con accesso casuale. Interessante, no?

domenica 12 aprile 2009

Associare un viso a un nome

Luigi Michele Marta Francesca Mirco Luca Mauro Valerio Elisa Marcello Laura Bruna Elisabetta Ugo Maria Sara Gianpaolo Aldo Alessandro Alessio Gianni Roberto Fernando Franco Eliana

Una cosa che mi ha sempre creato problemi è imparare a memorizzare il nome di una persona che mi è stata appena presentata.

Per tirarmi su posso provare ad inventare un motivo per cui è difficile ricordarsi un nome di una persona appena conosciuta: nel momento in cui studiamo una persona (soprattuto la prima volta) l'attenzione del nostro cervello è totalmente risucchiata dalla memorizzazione del viso della persona.

Se non ci credete cercate di guardare questo filmato senza fare venire il mal di testa



non preoccupatevi se non ci riuscite il motivo è che il cervello è impegnato a decifrare il viso analizzando gli occhi e la bocca della persona proprio mentre questa vi pronuncia il suo nome. Di conseguenza a meno di non applicare attivamente un metodo mnemonico per memorizzare il suo nome sicuramente dopo pochi secondi non vi ricorderete più il suo nome.

Per ovviare a ciò basta seguire alcune linee base
  • associare ad una caratteristica del viso il nome (e magari utilizzare anche l'emaice)
  • pronunciare quanto prima il nome della persona
Ad esempio supponiamo che una persona lentigginosa si presenti come Bruno. Possiamo visualizzare le lentiggini sul viso di questa persona come tante macchie a forma di orso bruno (associazione inusuale) . Quindi mentalmente zoomando sul viso della persona immaginarsi che prendano vita (esagerazione) e cerchino con un movimento veloce di tirarci una zampata (movimento) oppure che l'orso ci abbracci piangendo (coinvolgimento emotivo). In questo modo ogni volta che rivedremo il viso subito scatterà l'associazione automatica.

Per aiutare a forzare questa associazione è utile ripetere il nome della persona che ci è stata presentata nel corso di un nostro dialogo con questa per esempio quando lo salutiamo prima di un commiato: in questo modo si otterrà di sentire la nostra stessa voce che ripete il suo nome (e quindi useremo l'udito per fissarlo meglio) .

Memorizzare una cosa

Memorizzare un concetto o una cosa non è una cosa difficile ma può succedere che poi passi di mente.
Per fissarlo nella memoria occorre trasformarlo in un'immagine.

Visualizzazione

Supponendo che si debba ricordare di portare una bottiglia di champagne dai propri amici con cui abbiamo un'appuntamento bisogna guardare attentamente la bottiglia (o ricostuirne mentalmente l'immagine se non è a portata di mano).

Ricordarsi semplicemente la parola "bottiglia di champagne" è più difficile perchè il contenuto informativo di un'immagine è molto più ricco di quello di un concetto.
bottiglia di champagne
semplicemente leggendo il testo o guardando l'immagine balza subito agli occhi che nell'immagine è possibile ottenere più informazioni che leggendo semplicemente il testo.
Ad esempio concentrandoci e facendo uno sforzo di immaginazione possiamo associare all'immagine una serie di sensazioni come ad esempio la sensazione di bagnato che può essere percepita sfiorando la bottiglia fresca appena tolta dal frigorifero: come si formino nel piccole gocce che bagnano le nostre dita.
Oppure è possibile ascoltare il rumore del tappo quando viene aperta la bottiglia, il pizzicore delle bollicine quando avviciniamo il naso alla bottiglia, il sapore quando beviamo e così via.

Un'immagine quindi possiede un contenuto informativo molto più ricco di una frase scritta.
Dunque per ricordarsi una cosa è necessario trasformarla nella visualizzazione dell'oggetto stesso.

Usa i sensi, Luke

Per ottenere una memorizzazione ancora migliore è necessario associare all'immagine altre informazioni come se l'oggetto fosse percepito attraverso tutti i nostri sensi. Il loro compito serve proprio a questo, ad ottenere informazioni dall'ambiente che ci circonda. Quindi associando ad un oggetto, un suono, una sensazione tattile, un sapore, un'immagine e un odore è possibile fissarlo meglio nella memoria.

Emaice

Oltre ad usare i sensi è possibile utilizzare la tecnica emaice.

E se devo ricordare un concetto astratto?

Basta trasformarlo in un'immagine.
Ad esempio se uno deve ricordare un concetto astratto quale la metafisica (in filosofia rappresenta la natura ed i principi primi che si celano dietro al mondo fisico osservabile dall'uomo) basta visualizzarla come un uomo dalla barba lunga (per me rappresenta un filosofo) che sussurra qualcosa (il celarsi) all'orecchio di un uomo che sembra non capire (perché l'uomo è in grado di comprendere solo il mondo fisico).
Certo così si è trasformato un concetto rappresentato da una parola in un insieme di immagini ma non temete il cervello è molto più bravo ad immagazzinare una piccola storia basata su immagini che una parola astratta.
Ovviamente la storia può essere ricordata meglio applicando le altre tecniche descritte sopra.

sabato 11 aprile 2009

Memorizzare alcune immagini

La memoria è il succo della vita: una persona senza memoria è una persona destinata compiere gli stessi errori del passato.

Ci sono 3 tipi di memoria
  1. a breve termine (dura da 2 secondi a 2 settimane)
  2. a medio termine (da 2 settimane a circa un anno)
  3. a lungo termine (più di un anno)
con questa pratica, inventata da Gianni Golfera, si è in grado di inserire un nuovo concetto o un'immagine nella memoria a lungo termine.

Per ricordare un concetto a lungo bisogna seguire 4 regole (con l'acronimo emaice)

Esagerare

Movimento

Associazione
Inusuale

Coinvolgimento
Emotivo

Spiego con un esempio

Voglio memorizzare la lista degli argomenti di cui si compone la filosofia:
metafisica, morale, politica, religione e estetica.

Mi creo la seguente "storia":
visualizzo la mia professoressa di filosofia che attraverso un megafono gigante (associazione inusuale ed esagerazione) annuncia di voler svelare la realtà come non l'abbiamo mai percepita (metafisica) ma io, alunno (elemento emotivo), discuto con un mio compagno di banco (altro elemento emotivo) di Berlusconi (politica); improvvisamente la professoressa corre da me (movimento) e mi sgrida (morale) quando un prete (religione) spalanca la porta apostrofando l'insegnante dicendo che non può farmi la paternale perché è brutta (estetica).

L'idea di creare la storia nasce per mettere in relazione le parole chiave tra di loro (ad esempio metafisica con politica).
Mi concentro su questa storia cercando di tornare ai miei ricordi legati ai banchi di scuola cercando di sentirmi come mi sentivo allora, visualizzando la mia insegnante e immaginando come avrebbe reagito ad una mia distrazione poi cerco di ricordare i profumi e le facce dei miei compagni di classe.

Così facendo creo
  • esagerazione: una cosa molto grande si ricorda meglio di una piccola perché occupa gran parte della nostra "visuale mentale"
  • movimento: il repentino avvicinarsi dell'insegnante e dello spalancarsi della porta sono più semplici da ricordare di un evento statico poiché il cervello dà priorità ad eventi improvvisi perché vengono considerati più urgenti
  • associazioni inusuali: si è mai vista una professoressa che spiega ad una classe con un megafono? Questa certo non me la scordo ...
  • coinvolgimento emotivo: è stato un bel periodo ed ero insieme a coloro che sono divenuti i miei amici più importanti per me è più facile ricordarli perché legati a dei bei momenti
L'importante è seguire tutte le regole che compongono emaice (esagerazione, movimento, associazione inusuale, coinvolgimento emotivo) inserire le immagini da ricordare nella memoria a lungo termine, altrimenti si rischia di inserire nella memoria a medio/breve termine.

Infine come fare a ricordarsi dell'acronimo emaice? Facile basta ripetere convinti: E mai ce (ne dimenticheremo).

Numeri

Mandare a memoria è una cosa complessa ma visualizzare l'immagine di ciò che si vuol cercare di ricordare è la strada giusta per ricordare.

Il problema nasce quando si vuole memorizzare un numero: la sua natura astratta rende difficile trasformarlo in un'immagine.

La soluzione è crearsi una tabella di corrispondenza dei numeri 0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9 ed utilizzare sempre quella.

Questa è la tabella che utilizzo io:



































































NumeroImmagine
Colore
0salvagentezafferano
1candelalillà
2cignonero
3gabbianomarrone
4sediarosso
5guanto
fucsia
6ciliegiablu
7falceturchese
8pupazzogrigio
9palloncinopistacchio


Quindi se voglio ricordare di comperare 4 ali di pollo mi basta visualizzare un pollo con un'ala appoggiata alla sedia.

La colonna a destra con indicato colore è un modo alternativo di ricordare un numero associandogli un colore: in questo modo si utilizza diversamente il senso della vista.
Invece di visualizzare una sedia si associa alla cosa da contare il colore rosso:in questo modo si cerca di evitare di comperare una sedia e un pollo invece che quattro ali di gallina.

Un osservazione secondo voi i colori sono stati associati in modo arbitrario o c'è una regola che li associa al numero?

Presentazione


Con questo blog voglio iniziare a raccontare una serie di pratiche utili per la vita di tutti i giorni e che riguardano: l'autoistruzione, la creatività, la memoria, il ragionamento.

Lavorando come sviluppatore ho maturato la necessità di mantenermi aggiornato quindi ho bisogno di imparare nuove metodologie, di ricordarle e applicarle al momento giusto;
tutto questo avrei piacere di farlo col minimo sforzo concentrandomi sull'aspetto creativo rendendo il tutto più facile e divertente.

Da qui nasce la necessità di utilizzare una serie di tecniche inventate da persone molto in gamba per rendere più facile la vita di tutti i giorni e per mantenere sempre ben oliato il proprio cervello.